Le storie


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Isaura Nencini, cantautrice
Vincent Borromeo, direttore di YouthAlive Italia


ISAURA NENCINI
tratto dal sito ufficiale

Vorrei riuscire a mettere insieme tutti i pezzi della mia vita per poter raccontare nel dettaglio tutto ciò che è successo e dare così gloria al Dio meraviglioso che amo, ma dubito che riuscirò a raccontare tutto.. le cose sono tante e non basterebbe un libro !!!    Andando per ordine ….    CONTINUA

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VINCENT BORROMEO
LS: Vincent, sei nato in una famiglia di fede cristiana evangelica?
Vincent: No, quando avevo dieci anni, mia madre mi disse che dovevo frequentare il catechismo perché dovevo prepararmi per ricevere la prima comunione. Ricordo ancora che feci questa semplice preghiera: "Dio, quando sarò più grande, voglio fare il prete e quando morirò voglio essere con Te in paradiso".
Presi la prima comunione e, dopo qualche mese, mia madre incontrò il Signore e lo accetto come Suo personale Salvatore; dopo di lei, tutta la famiglia si è convertita a Cristo.

LS:
Per quanto riguarda la tua esperienza? Come hai conosciuto il Signore? Cosa è cambiato nella tua vita dopo questo incontro?
Vincent: Fin da bambino desideravo servire Dio, ma non avevo di Lui una conoscenza completa, sapevo solo quello che mi era stato insegnato a catechismo.
All’età di undici anni, andai ad un campeggio cristiano e lì feci un’esperienza con Dio ed iniziò il mio cammino spirituale con Gesù.
Ora che, nella mia famiglia, anche io mi ero convertito, la nostra fede, che non era fatta solo di parole, ma anche di azioni concrete, causò un frattura con i nostri parenti che si allontanarono da noi; le difficoltà sono state molte, ma il Signore ci ha sempre sostenuto, e ad ogni prova che si presentava, la speranza e la fede crescevano nei nostri cuori.

LS:
In che modo hai iniziato a servire il Signore, a capire ciò che Lui voleva da te?
Vincent: All’età di sedici anni, conclusi i cicli di istruzione obbligatoria, provai ad entrare in una scuola di formazione biblica per poter servire il Signore tra i giovani italiani, ma, non essendo maggiorenne, dovetti aspettare fino all’età di ventuno anni, quando, finalmente, mi iscrissi all’IBTI (International Bible Training Institute) e conseguii il diploma di Istruzione ed Educazione Biblica.
Mi furono più volte offerte opportunità di pastorato di alcune chiese di Londra, ma io rifiutai e, all’ennesimo rifiuto, il direttore dell’Istituto mi chiese il perché; io gli risposi semplicemente e sinceramente che il mio desiderio era di servire il Signore in Italia, tra i giovani; non volevo servirLo diventando Pastore delle chiese che mi venivano proposte senza averne la chiamata, la passione. Non sapevo se questo desiderio derivasse dal fatto che sono figlio di italiani, ma il direttore mi iscrisse comunque all’IBI (Istituto Biblico Italiano); frequentai i due anni curriculari ed il terzo di tirocinio e, a conclusione di questo, riconobbi che il Signore mi stava chiamando a pasturare altrove: in Australia.
Curai una chiesa italo-australiana di circa 3000 persone, in cui il 35% era composto da giovani credenti.
Durante la mia permanenza in Australia, frequentai sette anni di università prendendo due lauree, una in teologia e l’altra in filosofia.

LS: Dicci di più sul tuo ministerio: come si è sviluppato?
Vincent: Come ho già detto, ho iniziato curando, come pastore senior, una chiesa italo-australiana; poi venni invitato a curare una chiesa australiana per iniziare un’opera di “supporto etnico”, si trattava di “creare” una chiesa italiana all’interno di quella australiana; qui iniziò la mia collaborazione con YouthAlive Australia e vidi la nascita dell’opera Planet Shakers. In questo contesto, ricevetti il riconoscimento ufficale di ministro di culto cristiano. Ancora oggi, tra YouthAlive Italia e l’Australia ci sono legami fraterni, non a caso, al nostro primo evento, abbiamo avuto oratori australiani (anche se di origine italiana).
Ad oggi, sono un ministro di culto delle Australian Christian Churches (Assemblies of God in Australia), un movimento cristiano che raccoglie numerose chiese con lo scopo di fare la differenza in Australia.

LS: Come è nato  YouthAlive Italia?
Quando avevo sedici anni, il Signore parlò al mio cuore e già vedevo moltitudini di giovani che, con le mani alzate, adoravano Dio. Da quel momento, la mia visione era quella di diventare parte di un’Opera giovanile italiana che andasse oltre le denominazioni e proclamasse a gran voce il nome di Dio a tutti. Mentre ero in Australia, pregavo per questo e chiedevo a Dio di riportarmi di nuovo in Italia per servirLo con i giovani.
Tornai in Europa in seguito ad un’esperienza molto tragica: la mia fidanzata, il giorno prima che inviassimo le partecipazioni per il nostro matrimonio, morì.
Sarei dovuto rimanere in Europa solo un anno, durante il quale incontrai i miei familiari e i miei nipotini (che non avevo mai visto) e iniziai a girare l’Italia condividendo il mio “sogno” senza purtroppo essere capito. A Firenze persi il treno per Pisa, l’ultima tappa prima di tornare a Londra e, da lì, in Australia; ero deluso e scoraggiato, mi inginocchiai e chiesi a Dio di aprire una porta nella zona, se la Sua volontà era davvero quella di far nascere un’opera giovanile senza confini, altrimenti avrei chiuso con l’Italia e gli italiani e sarei tornato a servire il popolo australiano. Non sapevo che Firenze e Pisa avrebbero fatto parte della zona in cui Dio avrebbe aperto una porta. Ad ogni modo, quasi quarantenne, arrivai a Pisa dove incontrai alcuni fratelli che erano con me la sera in cui il Signore parlò al mio cuore a sedici anni; mi chiesero qual era il mio “sogno”, aprii loro il mio cuore e mi risposero che erano anni che aspettavano qualcuno “da fuori” per iniziare un ministerio di questo tipo. Cinque anni dopo mi resi conto che era tutto vero con l’evento “Shout it out” (che vide la partecipazione degli Hillsong London nel 2009). Dio era all’opera, lo è ancora e ci sta portando avanti. Abbiamo una visione nel cuore e ci “rimbocchiamo le maniche” per realizzare domani quello che oggi vediamo per fede certi che le generazioni future benediranno il Signore per questi “Davide” che hanno sognato e lavorato. I sostenitori di YouthAlive Italia danno il 100% delle loro possibilità e capacità senza aiuti da organizzazioni esterne: ogni nostro evento è un passo di fede perché non sappiamo mai se riusciremo a coprire le spese, ma Dio è fedele: non ci ha mai deluso e mai lo farà.
I fondatori di YouthAlive Italia sono giovani provenienti da diverse realtà, da diverse regioni, ma che hanno lo stesso sogno: esprimere la fede insieme con altri credenti. Questi sono gli eroi; l’apostolo Giovanni scrive: “Giovani, … siete forti, e la parola di Dio rimane in voi”, questi giovani dichiararono senza vergogna la fedeltà di Dio alle generazioni che vennero dopo di loro; e i giovani di YouthAlive Italia corrono per “portare Cristo” e compiere così la loro chiamata.

LS: Cosa vuoi dire ai giovani lettori di questo piccolo blog?
Vincent: Il nostro sogno continua, non si è fermato, ma c’è bisogno di voi, delle vostre preghiere, perché YouthAlive Italia non può esistere senza di voi; vogliamo proclamare e costruire il Regno di Dio, vogliamo essere uno in Cristo perché il Suo Sangue è stato sparso per ognuno di noi, nessuno escluso. Insieme possiamo fare la differenza, insieme saremo d’impatto, insieme grideremo al mondo che Gesù è il Re!
Questa è la nostra sfida: restare uniti per distruggere il nemico delle anime nostre.
“United we stand, divided we fall” (Uniti andiamo avanti, divisi cadiamo). Vuoi correre insieme a noi? Noi vogliamo correre insieme a te!

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